Supermercati: la storia delle loro origini - Robert Cutty
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Supermercati: la storia delle loro origini

Carrelli blu su sfondo giallo

Supermercati: la storia delle loro origini

Per quanto spesso non ce ne si accorga, i supermercati hanno ormai un impatto veramente grandissimo sulle nostre vite. Questi non solo riflettono un’alta percentuale dei comportamenti che le persone tendono ad avere in quanto società, ma spesso arrivano addirittura ad esserne i creatori e i conduttori, spingendoci a seguire uno stile di vita che altrimenti probabilmente avremmo potuto non intraprendere mai.

Proprio per questo, risulta interessante studiare la storia della loro nascita e del loro sviluppo.

La storia della nascita dei supermercati

Signora che sceglie in uno dei supermercati italianiPrima che la grande rivoluzione dei supermarket prendesse piede, fare la spesa era tutta un’altra esperienza. Tanti piccoli negozi differenziati per la tipologia di prodotti venduti si affiancavano l’un l’altro lungo le vie centrali delle città. A servire e impacchettare gli alimenti per il cliente, tra l’altro, era il proprietario stesso dell’attività.
Non esistevano code alla cassa, i commessi conoscevano i nomi di ogni persona che entrava nel negozio, e la selezione dei prodotti disponibili era limitata e tendenzialmente sempre la stessa. Ma il dettaglio fondamentale che mancava a questo genere di attività, era quello del concetto di
self-service.

Ecco che, agli esordi del 1900, cominciano a verificarsi i primi cambiamenti ai sistemi di vendita alimentari. Proprio grazie a queste innovazioni, con il tempo cominciò a prendere vita il concetto di supermercato come lo conosciamo oggi.

Tre date fondamentali

Tre sono qui le date da non dimenticare. Tutto ebbe inizio nel 1916. Fu proprio in questa data che a Memphis lo store Piggly Wiggly, ideato dall’imprenditore Clarence Saunders, cominciò a cambiare le carte in tavola. Qui, all’ingresso del negozio, veniva fornito ai clienti un cestello all’interno del quale mettere la propria selezione di prodotti presi personalmente dagli scaffali.
Il successo dell’iniziativa di Saunders fu pressoché immediato, al punto che in pochissimo tempo Piggly Wiggly cominciò ad espandersi in tutti gli States. Si cominciarono a contare un totale di 1.000 negozi presenti in 40 dei 50 stati.

Formaggio al supermercatoSegue la data del 1930, quando a New York, precisamente nel Queens, Michael Cullen diede vita al primo vero e proprio supermarket: il King Kullen. Edificato su un’area di 6.000 piedi quadrati, il King Kullen fu il primo a rompere lo schema della differenziazione della vendita degli alimenti in negozi distinti. Per altro, iniziò a offrire al pubblico più di 1.000 prodotti di ogni genere, inclusi addirittura alcuni accessori automobilistici. Nota positiva di questa struttura era il disporre di un grandissimo parcheggio posto esattamente davanti all’ingresso dell’edificio. Ciò permetteva di attirare clienti provenienti anche dalle zone più lontane della periferia di New York. L’impero di Cullen vide così una rapida crescita, e in appena 6 anni aprirono altri 16 supermercati King Kullen, per un totale di 6 milioni di dollari di fatturato annuo.

Terza data cruciale è quella del 1933, anno che segna l’effettiva nascita del termine “supermarket”. Il battesimo di questo termine ormai comunissimo avvenne con lo store Albers, in Cincinnati. Albers, in poco tempo, divenne un vero e proprio impero. Una volta affermati sulla scena americana, i supermercati cominciarono a prendere piede in tutto il mondo. Fu proprio in seguito a questo fenomeno che cominciò a prendere piede quello che si può definire un esempio di atto di globalizzazione.

Dopo il 1933

Ancora, nel 1948 si assistette all’apertura del primo supermarket europeo, il London Co-operative Society di Streatham. Si dovette invece aspettare il 1957 per vedere approdare in Italia il primo supermarket. Si tratta del Supermarkets Italia di Milano, un piccolo negozio che con il tempo si sarebbe trasformato in nulla di meno che nel colosso Esselunga.

È sempre in questo paesaggio dominato dall’innovazione che, successivamente, nacque anche il concetto di GDO. GDO sta per Grande Distribuzione Organizzata, ovvero il polo che ha in mano la gestione della vendita al dettaglio di tutte le merci di uso comune, sia alimentari che non.

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